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Pianificazione
29 Novembre 2022

Comunità energetiche nel Lazio: in arrivo il bando per studi di fattibilità tecnico-economica 

Aperta a livello nazionale la consultazione pubblica sullo schema di decreto che individua criteri e modalità per la concessione di incentivi volti a promuovere i nuovi soggetti

di Redazione OAR

Un bando per sostenere la redazione di studi di fattibilità tecnico-economica finalizzati alla realizzazione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sul territorio laziale. È stato annunciato ieri – 28 novembre -, alla Regione Lazio, durante un convegno sul tema in cui sono stati illustrati i punti chiave dell’avviso pubblico di prossima uscita, mettendo in luce il ruolo cruciale che i professionisti potranno avere nel promuovere una visione diffusa sul fronte efficientemento e produzione energetica in ottica sostenibile. L’evento di carattere formativo è stato inquadrato e introdotto, tra gli altri – oltre che dall’assessora regionale alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi, dal presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia, Alessandro Panci e dai presidenti degli Ordini di Roma degli Ingegneri, Massimo Cerri, e dei Periti industriali,Giovanni De Baggis.

Sullo stesso tema, a livello nazionale, si è aperta – intanto – la consultazione pubblica sullo schema di decreto che individua i criteri e le modalità per la concessione di incentivi volti a promuovere la costituzione di comunità energetiche, di gruppi di autoconsumo collettivo e di sistemi di autoconsumo individuale a distanza.

«Le comunità energetiche sono un passo avanti per evolvere dall’ottica del singolo a una visione diffusa» sul tema energia, ha sottolineato Alessandro Panci, presidente OAR, rimarcando l’importanza della programmazione. «Bisogna sapere pianificare in modo sistematico – ha proseguito – per non lasciare ai singoli l’onere di superare gli ostacoli che si frappongono sulla strada per l’efficientamento energetico. Non possiamo continuare a intervenire solo nelle fasi di emergenza, come quella attuale, causa aumento dei prezzi. Come architetti auspichiamo la riqualificazione energetica completa dell’esistente, dagli edifici piccoli a quelli più grandi, garantendo competenze e sensibilità necessari a intervenire in un Paese come l’Italia, con un enorme patrimonio vincolato, centri storici e paesaggi da tutelare: si può fare, anche grazie alla collaborazione dei professionisti». 

Le comunità energetiche possono rappresentare uno strumento di fondamentale importanza per affrontare la questione energetica, ma devono essere programmate nel modo giusto: un ottimo segnale, in questo senso – ha concluso Panci, anche in riferimento come al convegno di ieri – «è il coinvolgimento degli ordini professionali: troppo spesso, infatti, norme e leggi sono state calate dall’alto con la conseguenza, poi, di dover rincorrere chiarimenti e interpretazioni. Un esempio negativo su tutti è la confusione generata sul fronte del Superbonus»

A spiegare l’approccio alla transizione energetica della Regione Lazio è stata Roberta Lombardi, assessora regionale alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, sottolineando l’impostazione del nuovo piano energetico nazionale e «l’intenzione di sostenere la produzione di energia anche da fonti rinnovabili capillare e diffusa, in base alle caratteristiche del territorio laziale, del tipo di risorse a disposizione e dell’organizzazione dei consumi. Le comunità energetiche – in particolare – sono formate da due o più soggetti che si accordano per produrre energia da fonti verdi, da un alto, e organizzarsi sul fronte dei consumi, dall’altro: la coincidenza perfetta tra questi due elementi dà diritto alla tariffa incentivante riconosciuta dal Gse. E proprio per favorire la creazione delle condizioni per l’incontro tra produzione e consumo giocheranno un ruolo cruciale le competenze dei professionisti». Nelle prossime settimane, ha poi confermato l’assessora, «uscirà il primo bando per il finanziamento degli studi di fattibilità tecnico-economica delle future Cer».

Durante il convegno sono state illustriate alcune caratteristiche del bando in uscita per sostenere la redazione di studi di fattibilità tecnico-economica finalizzati alla realizzazione di Comunità energetiche rinnovabili. La costituzione delle Cer, nello specifico, si inquadrerà nell’ambito degli indirizzi di politica energetica della programmazione unitaria 2021-2027, del piano energetico Regionale (Per, adottato con Dgr n. 595 del 19/07/2022) e del piano per la Transizione ecologica della Regione Lazio. Gli studi di fattibilità contemplati dall’avviso pubblico dovranno spaziare dall’analisi del contesto territoriale a quella dei consumi elettrici/termici attuali e della produzione di «energia locale» fino alla vera e propria fattibilità tecnico-economica e procedurale per la costituzione della Cer.

Tra gli altri interventi che si sono alternati nel corso dell’evento formativo ci sono stati la presentazione, da parte di Ilaria Montella, referente del percorso formativo «sostenibilità» del Ctf OAR, di «Città, spazi di prossimità e Cer: una sperimentazione del progetto Tech-Start sul limiti e potenzialità dei sistemi decentrati in contesti edificati», e l’intervento di Giancarlo Salamone del Gse – Gestore dei servizi energetici, che ha esposto i casi di alcune comunità energetiche «esemplari» a livello nazionale, tra cui le Cer «Valli Maira e Grana» (modello di iniziativa pubblica), «Vitulano» (pubblico-privata), «Porto Torres» (condivisione energia/povertà energetica), «Montevarchi» (partenariato pubblico-privato). (FN)

Testo sugli incentivi per promuovere le Cer: al via la consultazione pubblica

Intanto, a livello nazionale, è stato elaborato lo schema di decreto che individua i criteri e le modalità per la concessione di incentivi volti a promuovere la costituzione di comunità energetiche, di gruppi di autoconsumo collettivo e di sistemi di autoconsumo individuale a distanza. Sulla bozza di regolamento, previsto dal Dlgs 199 del 2021 con il quale l’Italia ha recepito la direttiva Red II (direttiva Ue 2018/2001), è stata aperta una consultazione pubblica dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

Più nel dettaglio, la bozza regola l’insieme delle configurazioni che condividono l’energia attraverso l’utilizzo della rete di distribuzione esistente sottesa alla medesima cabina primaria, considerando il limite di potenza degli impianti che possono accedere, pari a 1 MW. Si ipotizza inoltre di prevedere un contingente complessivo sull’intero periodo 2023-27 pari a 5 GW, al raggiungimento del quale il decreto non sarebbe più applicabile, salva una successiva disposizione o un aumento della potenza messa a contingente.

Lo schema di Dm prevede che le risorse siano assegnate senza il ricorso a procedure competitive, mediante l’accesso diretto agli incentivi. Agli impianti che rispettano i requisiti di ammissibilità sarebbe riconosciuta una tariffa premio da erogare in base alla quota di energia condivisa. La tariffa base, salvo rettifiche alla bozza, è fissata a 100 euro/MWh per i sistemi di autoconsumo collettivo e individuale a distanza e sale a 110 euro/MWh per le comunità energetiche rinnovabili. Alla tariffa base va aggiunto un fattore di correzione che tiene conto dei livelli di insolazione e che è pari a 4 euro/MWh per le regioni del Centro (Lazio, Marche, Abruzzo, Toscana e Umbria) e a 10 euro/MWh per quelle del Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia-Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto). L’incentivo sarebbe riconosciuto per un periodo di 20 anni. Inoltre, nel caso in cui la quota di energia condivisa fosse pari o superiore al 70% dell’energia prodotta, la quota residua di energia potrebbe essere liberamente venduta dal produttore.

È il Gestore dei servizi energetici (Gse) a valutare il diritto di accesso agli incentivi. Si prevede, inoltre, che il referente della configurazione possa volontariamente chiedere al Gestore una verifica preliminare sull’ammissibilità dei progetti. Lo schema di Dm prevede anche un periodo transitorio per quegli impianti entrati in esercizio nel periodo di tempo che intercorre tra l’entrata in vigore del Dlgs 199 del 2021 (15 dicembre 2021) e l’operatività del Dm su cui è aperta la consultazione.

Durante il periodo di consultazione pubblica, che chiude il 12 dicembre alle ore 12:00, tutti i soggetti interessati possono inviare osservazioni e proposte all’indirizzo dgaece.div03@pec.mise.gov.it, utilizzando il modulo di adesione (scaricabile a questo link) e indicando come oggetto della mail “Consultazione DM energia condivisa”.

Il testo in consultazione pubblica

di Mariagrazia Barletta - Francesco Nariello

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