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03 Dicembre 2020

Dl Semplificazioni, circolare interpretativa su sostituzione edilizia nei centri storici. OAR: «Prima risposta a richieste degli Ordini»

di Redazione OAR

Prevalenza delle previsioni legislative e urbanistiche locali per quanto riguarda la demolizione e ricostruzione nei centri storici e, più in generale, nelle zone omogenee A. È una delle indicazioni fornite dalla circolare interpretativa del Governo sul Dl Semplficazioni, che offre alcuni dei chiarimenti richiesti, a più riprese, dall’Ordine degli Architetti di Roma – in riferimento, in particolare, alle contestate ultime righe dell’articolo 10 del Dl 76/2020) – ma che, in generale, lascia ancora aperta la questione «qualità architettonica» sul fronte della sostituzione edilizia nei centri urbani.

È stata firmata dai ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e della Funzione Pubblica – e inviata ieri, 2 dicembre, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, all’Unione delle Province d’Italia, all’Associazione nazionale Comuni italiani e ai Provveditorati interregionali per le Opere pubbliche – la circolare «interpretativa» (qui sotto in allegato) sull’articolo 10 del Dl Semplificazioni e, in particolare, sulle modifiche introdotte agli articoli 2-bis e 3 del Testo Unico dell’Edilizia (il Dpr 380/2001).

Nello specifico, la circolare precisa (al punto 2.4) – tra l’altro – che, nel caso di «edifici ubicati nelle zone omogenee A» e in zone «a queste assimilate dai piani urbanistici comunali, nei centri e nuclei storici» ovvero nelle aree di particolare pregio storico o architettonico, «l’equiparazione voluta dal legislatore al regime degli edifici vincolati è solo tendenziale, essendo espressamente fatte salve le previsioni legislative e degli strumenti urbanistici».

Il documento messo a punto da Mit e Funzione pubblica, sottolinea Christian Rocchi, vice-presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, «risponde in modo puntale alla nostra richiesta di ottenere una interpretazione autentica dell’articolo 10 del Dl Semplificazioni, offrendo alcuni fondamentali chiarimenti. Tra i quali, in primis, quello della prevalenza delle previsioni legislative e urbanistiche locali, confermando la legittimità degli strumenti urbanistici, sia generali che attuativi, con cui si prevedano, anche in zone A e assimilate e per i centri storici, interventi di sostituzione edilizia entro limiti meno stringenti di quelli stabiliti dal decreto».

Una interpretazione che – prosegue Rocchi, «rappresenta un passo in avanti importante e scioglie i dubbi nei casi in cui, come a Roma, le amministrazioni si siano dotate di un piano di attuazione. Ma che, in generale, lascia aperta la questione negli altri casi. In questo senso – osserva il vice-presidente dell’OAR – auspichiamo un intervento più organico sulla materia, magari arrivando alla modifica e revisione del Testo Unico oppure attraverso una legge ad hoc sulla rigenerazione urbana». L’obiettivo, in ogni caso, «deve essere quello di garantire la qualità architettonica: per raggiungere il quale, l’Ordine di Roma promuove, come strada maestra, il ricorso ai concorsi di progettazione».

L’Ordine degli Architetti di Roma, come detto, è stato tra i primi ad accendere un faro su quanto previsto dal Dl Semplificazioni (articolo 10), denunciando il rischio di uno «stop totale alla rigenerazione urbana nei centri storici e, più in generale, nelle Zone A», attraverso l’imposizione di vincoli «a prescindere dal valore storico-artistico degli edifici». 

Qui la nota (del 5 settembre) dell’OAR firmata anche dagli Ordini di Bologna, Catania, Como, Palermo, Reggio Calabria, Salerno, Sassari, Torino e Viterbo: LINK

Un allarme, quello lanciato dall’OAR, che ha incassato (con un video inviato all’Ordine) il sostegno di Salvatore Margiotta, sottosegretario del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che aveva indicato anche le possibili strade (tra cui la la proposta di legge sulla rigenerazione urbana già incardinata in Commissione al Senato) per una più completa revisione delle norme in materia.

Qui l’articolo e il video: LINK

Allo stesso Margiotta, si legge in una nota del Mit del 2 dicembre, «è stato chiesto – dichiara  la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli – di istituire e coordinare un Tavolo di esperti sulla Rigenerazione urbana».

Qui la nota Mit: LINK

(FN)

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