NOTIZIE

Archiviati
13 Ottobre 2023

Acqua, fiumi, paesaggio, arte: beni comuni da tutelare. Dalla prevenzione alla valorizzazione

Al convegno presso Palazzo Rospigliosi, a Zagarolo, la riflessione sulla valorizzazione del sistema fluviale: paesaggio, ambiente, progetti, percorsi artistico-culturali

I fiumi e i loro argini come reti di collegamento, volano di sviluppo – sia in chiave storica che contemporanea -, luoghi per la condivisione. Ma anche cardini per l’avvio di programmi di rigenerazione urbana, interventi di connessione tra entroterra e costa, occasioni per tenere insieme aspetti artistici, culturali, sociali, ambientali, anche in termini di tutela del territorio. Si è parlato di tutto questo e non solo in occasione di «Valorizzazione degli argini dei fiumi, i Parchi Fluviali: l’acqua in rapporto all’Architettura, Arte, Uomo e Natura», convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti di Roma e provincia –  Commissione Città Metropolitana OAR e svoltosi lo scorso 12 ottobre presso Palazzo Rospigliosi, a Zagarolo (Roma).

L’evento formativo – con il coordinamento scientifico di Flavio Trinca e Oriana Impei – ha visto la partecipazione di studiosi e tecnici per animare la riflessione sullo sviluppo futuro delle aree in cui ricadono i corsi dacqua. Obiettivo: analizzare «anche attraverso forme di indagine non convenzionale, possibili forme di sviluppo degli argini fluviali», proponendo usi e strategie di sviluppo capaci di «ricostruire il rapporto sociale ed ambientale che ha definito per secoli la qualità paesaggistica del rapporto fiume-territorio», di «leggere» i fiumi e i loro bacini come «risorsa ambientale, paesaggistica e sociale», proponendo possibili interventi in un ottica integrata che ampli lo sguardo, dalla fragilità del sistema ambientale fluviale – si pensi ai recenti fenomeni idrogeologici estremi – alla valorizzazione artistico-culturale.

Nel corso della giornata, è stata inaugurata-  sempre presso le sale di Palazzo Rospigliosi, la mostra di arte contemporanea internazionale «Kasthalia AcquaVita», organizzata da Commissione Metropolitana OAR e Lazio Innova, con la partecipazione di Aaie, Asem, Asiart e Accademia di Belle Arti di Roma. L’esposizione (fino a 19 ottobre) include le opere di trenta artisti «che portano la loro testimonianza attraverso vari linguaggi espressivi, materie e tecnologie diverse: scultura, fotografia, incisione, pittura, mosaico, video, riferiti al tema dell’acqua come fonte di vita, sacra e punto di riferimento nella storia per molti luoghi».

A introdurre il convegno – dopo i saluti di Lucilla Furfaro, responsabile dei progetti culturali dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia presso Palazzo Rospigliosi – è stato Flavio Trinca, architetto e responsabile percorso formativo «Paesaggio» – Commissione Tecnica Formazione OAR, sottolineando come «quando ci riferiamo a temi come acqua, fiumi, paesaggio, arte parliamo – in modi diversi – sempre di beni comuni, quindi anche dell’opportunità che essi debbano essere tutelati e gestiti con il coinvolgimento della comunità che li utilizza e che deve poterne fruire». L’acqua, ha proseguito, «è elemento indissolubile della vita umana e porta con sé argomenti di grande importanza che spaziano dall’approvvigionamento ai cambiamenti climatici, che hanno un impatto diretto sul territorio. Il paesaggio appartiene a tutti, almeno come percezione, con caratteristiche specifiche che ne connotano il contesto fluviale. I fiumi, elemento strutturante del territorio, da difendere e tutelare, creano connessioni senza soluzione di continuità tra i paesaggi e hanno determinato lo sviluppo della nostra società. Infine l’arte, anch’essa bene comune intesa in termini di fruizione».

L’altro punto di vista intorno al quale si è incentrato il convegno – quello del rapporto tra aree fluviali e arte – è stato affrontato da Oriana Impei, scultrice e docente di scultura Accademia di Belle Arti di Roma – che ha illustrato il tema percorsi d’arte nella natura e sentieri d’arte fluviali, raccontando esperienze come «1 Km di Arte e Paesaggio sul Tevere alla Magliana» con opere realizzate nel parco bonificato.  Tra i casi citati: i percorsi d’arte nel Giardino dei Cinque Sensi a Licenza (Roma) o il Simposio Mater/Ia a Cassino (Frosinone) nella Villa Comunale Parco XV marzo 1944, ma anche i lavori realizzati per la Giornata del Travertino a Guidonia Montecelio o il percorso a Castiglion della Pescaia (Grosseto), con particolare riferimento all’installazione dell’edizione 2017, presso il Cammino di San Francesco, lungo il torrente Fiora e la Torre omonima. Interventi in luoghi – antistanti siti archeologici o immersi in un dialogo con la natura, tra piante e vegetazione e fonti lacustri – «dove l’acqua e le sorgenti sono fonte di ispirazione per opere darte nella natura». 

La potenzialità – in termini di valorizzazione e impatto sul tessuto urbano e non – della progettazione per le aree fluviali, a partire dall’esperienza di oltre vent’anni fa del Forum Tevere (organizzata a suo tempo da Università, Ordine e  costruttori), è stato Achille Maria Ippolito, professore emerito ordinario in Composizione Architettonica alla Sapienza. Tra i temi:  l’importanza della riqualificazione dei fiumi per la città resiliente, l’illustrazione di alcuni dei progetti per il Tevere, esempi di parchi fluviali anche nel contesto mediterraneo.  Molte le idee progettuali, realizzate e non, raccontate: dal «Ponte a San Giovanni dei Fiorentini» (1968) di un giovane Franco Purini alla «Nave di Pietra» di Paolo Portoghesi, dal Museo della Scienza Via Giulia di Maurizio Sacripanti (1983) alla risistemazione museale Ara Pacis di Richard Meier. Ma anche una rassegna delle proposte venute fuori, a suo tempo, dal Forum Tevere, alcune con titoli tuttora evocativi: ponte polifunzionale a Tor di Quinto, ponte piazza pedonale a Valco San Paolo, recupero e valorizzazione delle pendici dell’Aventino, polo culturale scientifico ai gazometri, riqualificazione urbana e ambientale idrovore alla Magliana, museo del fiume Tevere all’Ostiense, riqualificazione del bacino urbano del Tevere, riqualificazione urbana ambito Saxa Rubra, Parco archeologico naturalistico a Ficana, asse metropolitano di Fiumicino con stazione sul fiume.

Numerosi e vari gli altri interventi che si sono susseguiti nel corso della giornata, a completamento della sessione mattutina e in quella pomeridiana (vedi qui per un quadro completo: LINK), tra cui: un focus sull’Aniene, inquadrato come «fiume per l’arte»; una riflessione sull’acqua come elemento ambivalente di «connessione e divisione», il racconto di un progetto umanitario in Africa (Mozambico) per la creazione di pozzi d’acqua potabile. (FN)

di Francesco Nariello

PHOTOGALLERY

TAG

ATTIVITÀ

DELL'ORDINE

POLITICA

DELL'ORDINE