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Architettura
14 Marzo 2024

Un laboratorio permanente sulla parità di genere: architettura, cultura, arte, cinema

Lo scorso 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, il convegno organizzato dalla Commissione OARPG per divulgare e avvicinare al pubblico figure femminili del passato e contemporanee nei campi dell’architettura, del design e della cultura in generale - Inaugurazione per «Supermostra ’24», osservatorio sull’architettura contemporanea

Un’analisi delle «impronte» che le donne hanno lasciato nell’architettura e nel design, ma anche nell’arte e nella cultura in generale, sia nel passato – da ‘700 in poi – che nella contemporaneità. Condotta nell’alveo di un’attività – continua e aperta alla partecipazione dell’intera comunità – portata avanti dall’Ordine degli Architetti di Roma e volta a costruire un laboratorio permanente sulla parità di genere in tutti i campi: professionale, sociale, culturale. Sono questi i temi su cui si è incentrato – lo scorso 8 marzo, in occasione ella Festa della Donna – il convegno «Visioni al femminile – Città Architettura Design», con il coordinamento scientifico di Roberta Bocca, vicepresidente OAR e coordinatrice della Commissione OARPG. A conclusione dell’evento alla Casa dell’Architettura è stata inaugurata, alla presenza dei curatori, «Supermostra 24», osservatorio in continuo aggiornamento sui giovani talenti dell’architettura contemporanea.

A introdurre il convegno, illustrando l’approccio con cui l’Ordine degli Architetti di Roma affronta, nel concreto e in senso ampio, il tema della parità di genere e delle pari opportunità, è stata Roberta Bocca, descrivendo il lavoro portato avanti dalla Commissione OARPG, «concependo tale tematica come un laboratorio in divenire, lontano da ogni forma di protagonismo e aperto a tutte le sollecitazioni provenienti dalla collettività, non solo degli architetti ma della comunità in generale». Uno dei progetti avviati, ad esempio, ha raccontato la vicepresidente OAR, «è quello impostato insieme alla Commissione Pari Opportunità di Roma Capitale per la mappatura di tutti i centri antiviolenza presenti sul territorio romano, finalizzato a metterne in luce caratteristiche ed eventuali carenze, ma anche ad elaborare un modello in cui funzioni così delicate possano essere svolte al meglio sia in termini organizzativi che ambientali». Un tipo di attività, ha proseguito Bocca,  che si inserisce nel concetto di inclusività che perseguiamo con le nostre azioni, non certo limitandoci a concepire la tematica delle pari opportunità con il ‘bilancino’. Il nostro riferimento è una concezione della parità di genere nel senso più generale e comprensivo possibile, non legato a quote e percentuali: per questo il nostro laboratorio mira a incidere innanzitutto da un punto di vita culturale».

Qui una parte dell’introduzione di Roberta Bocca

Due le parti in cui si è sviluppato il convegno curato dalla Commissione Parità di Genere OAR (qui l’articolo di presentazione: LINK): la prima dedicata a «Le impronte delle donne nella storia» e mirata a divulgare e avvicinare al pubblico figure femminili – del passato e contemporanee – nei campi dell’architettura, del design e della cultura in generale; la seconda, «Le impronte delle donne nella contemporaneità», si è invece connessa all’inaugurazione di «Supermostra ’24», alla presenza dei curatori – Luigi Prestinenza Puglisi, presidente dell’Associazione Italiana di Architettura e Critica, e Ilaria Olivieri, Commissione OARPG – con la presentazione dei progetti e delle realizzazioni selezionate.

Nel primo blocco si sono alternati gli interventi delle componenti della Commissione OARPG, Barbara Tetti, storica dell’Architettura, Emma Tagliacollo, critica dell’Architettura e segretario Docomomo Italia, e Antonia Genco, che hanno incentrato le loro relazioni, tra l’altro, sul racconto di esperienze significative  – professionali e non solo – di alcune donne del passato del presente: dalla riscoperta della figura di Laura Piranesi (1755-1785), figlia del celebre Giovan Battista Piranesi, al focus su Giuliana Genta (1922-2005), una delle prime donne architetto in Italia, fino all’intervento di Francesca Bonfrate, designer per Ferrero

Tra i relatori anche Lucilla Furfaro, componente della Commissione OARPG ed esperta in scenografia, con un focus sulla «forza delle donne riletta attraverso la trasposizione filmica». Il cinema, ha spiegato, «permette di fruire di una storia in un contesto di ‘eterno presente’, consentendo – nel nostro caso – di partecipare alle emozioni, cogliendo forza e resilienza delle donne, la cui storia viene raccontata attraverso il linguaggio cinematografico». È stato analizzato, nello specifico, il documentario «City Dreamers» (2018 – Couzin Films – Maison 4:3) del registra Joseph Hillel, che si concentra «sulle figure di quattro donne architette pionieristiche, le quali hanno contribuito a forgiare trasformazioni che hanno modellato e modellano le città nel passato, presente e futuro». Si tratta di Denise Scott Brown (architetta saggista che ha cambiato il modo di pensare al patrimonio architettonico urbano contemporaneo), Phyllis Lambert (architetta filantropa, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2014), Blanche Lemco van Ginkel (architetta pianificatrice, nota per i suoi progetti modernisti, oltre che per aver pianificato Expo ’67 e aver guidato la conservazione della Vecchia Montreal, in Canada), Cornelia Hahn Oberlander (architetta paesaggista, esponente del brutalismo che ha offerto un contributo cruciale all’idea di conservazione e convivenza con la natura). «Nel seguire le loro storie attraverso la finzione scenica – ha sottolineato Furfaro – i tempi si azzerano ed è possibile, con una  trasposizione emotiva, rileggere eventi del passato, che raccontano la forza di queste donne e delle loro idee, con gli occhi del presente». Un meccanismo innescato anche dalle fiction – anch’esse al centro della riflessione – su Maria Montessori (1870-1952) e Luisa Spagnoli (1877-1935), due donne italiane «che hanno modificato per sempre il modo di ragionare e operare in campi diversi come quello pedagogico-educativo e dell’imprenditoria» .

La seconda parte dell’evento è stata dedicata, come detto, all’inaugurazione di «Supermostra ’24», con la presentazione delle realizzazioni selezionate, ed è stata introdotta da Marco Maria Sambo, segretario OAR e direttore editoriale AR Magazine, il quale ha sottolineato, in particolare,  «la pluralità e la diversificazione delle risposte progettuali che emergono dal percorso espositivo». Presenti i curatori della mostra, Luigi Prestinenza Puglisi, presidente dell’Associazione Italiana di Architettura e Critica, e Ilaria Olivieri, Commissione OARPG.

«Supermostra ’24 è la seconda puntata, dopo l’edizione del 2022 – spiega Prestinenza Puglisi – di un percorso pensato per continuare nel tempo. L’idea è di costruire un osservatorio costante sull’architettura italiana cercando di capire cosa si realizza, con un occhio puntando su quegli studi che hanno grande qualità ma minore visibilità, portandoli alla ribalta». Forte, anche quest’anno, la componente femminile, che testimonia come «nella progettazione e ci siano molte persone che non vengono messi nella giusta luce ed evidenza: tra queste molte figure femminili, architette bravissime che abbiamo cercato di valorizzare». (FN)

Qui una breve video intervista a Luigi Prestinenza Puglisi

Video-intervista, contributi video e fotografie di Francesco Nariello – Montaggio e post produzione a cura di Giuseppe Felici

di Francesco Nariello

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