Creare un coordinamento delle attività che coinvolgono le professioni tecniche, sia in chiave istituzionale sia a supporto delle politiche e delle azioni portate avanti a livello regionale. Sono gli obiettivi dello schema di protocollo di intesa – sottoscritto tra Regione Lazio e Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Lazio, Federazione regionale degli Ordini degli Architetti PPC, Ordine dei Geologi del Lazio, Comitato regionale dei Geometri e Geometri Laureati del Lazio e Federazione degli Ordini dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati del Lazio – approvato lo scorso 28 dicembre con una delibera della Giunta regionale e siglato oggi, 17 aprile 2024, da tutti i soggetti firmatari, che ha previsto, tra l’altro, l’istituzione di una «cabina di regia» per garantire «il raccordo tra le parti e la necessaria attività di supporto operativo e monitoraggio». Presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, Alessandro Panci.
Il presupposto alla base della collaborazione tra Regione, Ordini e Collegi professionali sono le competenze dell’amministrazione regionale «in molteplici attività ad alto contenuto tecnico» finalizzate a gestione, sviluppo e valorizzazione del territorio: competenze che, allo stesso tempo – si legge nelle premesse al protocollo d’intesa – «sono proprie delle professioni tecniche rappresentate dagli Ordini e dai Collegi» firmatari del documento. Per questo, si è puntato a attivare un processo di coinvolgimento, condivisione e partecipazione su specifiche materie – di cui è fornito un dettagliato elenco – tra le quali: ambiente, energia, impianti, certificazione energetica, pianificazione territoriale e rigenerazione urbana, difesa del suolo, tutela della risorsa idrica, protezione civile, edilizia pubblica e privata, direzione lavori, sicurezza cantieri, topografia, valutazioni immobili, catasto, gestione immobili, demanio, sicurezza stradale, strutture e compatibilità sismica, attività produttive, innovazione di prodotto e processo, trasporti, infrastrutture e mobilità ingegneria biomedica, ICT e digitalizzazione, sanità, sicurezza nei luoghi di lavoro, aggiornamento professionale, internazionalizzazione, semplificazione.
Un ampio ventaglio di temi, dunque – che si intersecano in modo profondo, in particolare, con le competenze messe a disposizione dagli architetti -, sui quali si svilupperà una collaborazione, che potrà realizzarsi anche attraverso attività di informazione, comunicazione, formazione e approfondimenti «al fine di assicurare la diffusione dell’azione regionale anche attraverso il canale degli ordini professionali nonché attraverso le iniziative organizzate dagli Ordini e dai Collegi delle professioni tecniche». Attenzione specifica, con il rilevante apporto del sistema ordinistico, sarà dedicata – tra l’altro – «all’aggiornamento professionale delle figure tecniche impiegate nella pubblica amministrazione», al fine di sviluppare percorsi formativi specifici per costituire una committenza pubblica preparata, «anche a tutela della legalità nei settori più sensibili».
La prima tappa del percorso, come anticipato, è l’istituzione di una «cabina di regia», incaricata di «dare attuazione alla collaborazione», concentrandosi inizialmente sui temi indicati nei 18 punti dell’allegato al protocollo d’intesa (che ricalcano l’elenco delle materie sopra indicate), che potranno successivamente essere ampliati di comune accordo. A comporla saranno: il presidente della Regione o suo delegato, con funzioni di coordinamento; i direttori delle Direzioni regionali coinvolte nelle tematiche oggetto di trattazione, o loro delegati; i presidenti degli Ordini e collegi professionali, delle Federazioni e Comitati Regionali, o loro delegati. La cabina di regia si riunirà con cadenza bimestrale su richiesta di almeno una delle parti, mantenendo il raccordo dei tavoli tecnici ma anche – tra l’altro – assicurando «il pieno coinvolgimento e la necessaria informazione a tutti i soggetti interessati, sui vari provvedimenti legislativi regionali», in relazione ai temi oggetto di confronto. Il protocollo di intesa sarà valido per tutta la durata della legislatura regionale, con la possibilità di essere prorogato o modificato di comune accordo. (FN)